Sono giorni che vedo con la coda dell'occhio che traffica con carta, forbici e scotch, e siccome ho sempre paura di contrariarlo, perché non so se poi esploderà di rabbia o magari si chiuderà offeso in se stesso, faccio finta di nulla. Mi basta che ascolti e che non distragga gli altri compagni. Oggi è rimasto fino alle 17, assieme ad altri sei compagni, per le lezioni di recupero sull'ortografia. Quando finisce la sua lunga giornata di nove ore di scuola, mi porta la sua creazione: "Maestra, è per te!" E' un porta penna da tavolo a forma di albero con la faccia.
Mi fa molto piacere.
I bambini complicati trovano sempre un modo per dire "grazie".
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