lunedì 31 ottobre 2011

Trentacinquesimo giorno, scrivere giocando

Venerdì ho cominciato la giornata con il dettato con i punti, del quale vi ho già parlato, vi metto il link con la ricetta. Ci vuole un po' di impegno, ma i risultati sono garantiti. Potete farlo anche a casa, se vedete che vostro figlio continua a fare errori di ortografia che poi penalizzano inevitabilmente la sua produzione scritta. L'importante è non presentare la cosa come una punizione o come una tortura, ma come un gioco. Certo, con la classe il gioco funziona meglio, ma se a casa vi fate furbi scegliendo testi divertenti o assurdi da dettare allora potete riuscire a far diventare la cosa più interessante... Quest'anno ad esempio proverò anche a scrivermi un testo di non-parole (parole a caso senza significato ma con suoni verosimili nel nostro sistema linguistico, come ad esempio "martuneccia") voglio fare però un testo, con tanto di punteggiatura e rispettando la sintassi, volendo si possono mantenere desinenze sensate su parole insensate... vedremo, poi vi farò sapere!
Comunque, tanto per non farvi pensare che faccio passare i venerdì ai miei bambini zitti e muti, vi racconto anche che alla fine del dettato abbiamo fatto una gara di testi. Sei gruppi di quattro bambini e questa consegna: "Avete 40 minuti per inventare una storia che abbia come protagonisti degli oggetti. Nella storia devono esserci almeno un dialogo e una descrizione. Quando suona la prima sveglia dovete aver finito la storia. Dopo ci sono 10 minuti di tempo da dedicare solo alla revisione e alla correzione, quindi suonerà un'altra sveglia e tutti consegneranno i fogli. Un rappresentante per ogni squadra leggerà il testo ad alta voce, i compagni (tranne quelli del gruppo) potranno dare un punteggio da 1 a 3 alla storia. Sommando i punteggi otterremo il gruppo vincitore della gara". Altra regola: io e la collega di sostegno potevamo rispondere solo "sì" o "no" alle loro eventuali domande.
Ci sono stati 40 minuti di febbrile lavoro di gruppo, intanto noi maestre osservavamo la partecipazione dei singoli all'interno dei gruppi: solo una bambina era un po' poco collaborativa (su 24 non è male!) Poi erano tutti emozionatissimi nel leggere le storie davanti a una giuria concentratissima. Vi dico subito che noi abbiamo fatto il voto palese: al mio "tre" dovevano alzare la mano e indicare con le dita il punteggio assegnato. Questo sistema però non funzionava molto bene perché si facevano le ripicche: osservavano il punteggio assegnato al testo e, se era basso, appena ne avevano l'occasione lo ricambiavano... la prossima volta faccio segnare il punteggio segreto su un foglietto.
I risultati? Tre racconti bellissimi, corretti e proprio originali e divertenti, uno così così e due un po' troppo caotici o scorretti. Oggi li correggo a penna e poi li riscriveranno: devono diventare tutti bei racconti, poi li illustreranno e li appenderemo.

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