Prima di tutto devo ringraziare la maestra F., mia collega, che venerdì mattina, dopo aver letto il blog, è arrivata in classe alle 10 curiosa ed entusiasta per la lezione di Jazz! Grazie F.! Se non ci fossi tu avrei già chiuso il blog e il mio lavoro quotidiano sarebbe mille volte più duro!
F. è la maestra di sostegno, in servizio in classe nostra per la presenza di un bambino ipoacusico, quindi averla in classe nella lezione di musica è veramente importante.
Comincio la lezione con un po' di teoria e di storia del Jazz, che ho studiato dal libro "La musica a piccoli passi" (che trovo proprio ben fatto). Decido di aprire l'ascolto con un colpo di teatro: spiego che le prime jazz-band erano chiamate a suonare ai matrimoni e ai funerali e chiedo dome dovrebbe essere, secondo loro, la musica adatta ad accompagnare un funerale. Mi rispondono lenta, triste, suonata piano.
- Molto bene, adesso vi faccio sentire una musica Jazz da funerale (link in arrivo)
Stupore sui loro volti: ma questa sembra una musica allegra, ma questi qui sono contenti che la persona è morta! Faccio una piccola spiegazione riguardo ai riti funebri nelle diverse culture: in alcune culture il funerale è una grande festa per salutare il caro defunto. Un bambino nota che "morire" si dice anche "passare a miglior vita".
Proseguiamo con la storia del Jazz e con l'ascolto. Prima li invito ad ascoltare il ritmo, poi a provare a tamburellarlo con le dita sul banco, poi a prendere una matita e battere... poi cominciamo ad alternare i gesti: batti le mani e mani sul banco, e avanti così con quello che la fantasia suggerisce, schiocca le dita, batti la matita sul ferro delle gambe del banco ecc.. Con Benny Goodman cominciamo a fare air band, una bancata fa la batteria, una le trombe e una clarinetti e sassofoni, poi invertiamo i ruoli.
Quando arriviamo a Glen Miller oramai la classe è ben scaldata ed è entrata nel ritmo: con "In the mood" e "Pennsilvania 6-5000" possiamo fare un nuovo gioco. Io e F. battiamo il ritmo e suoniamo con le matite in giro per la classe e poi facciamo alzare uno ad uno i bambini, che a loro volta possono suonare o ballare, fino a formare una big-band itinerante di 26 elementi!
Come potete immaginare l'attività è stata molto coinvolgente e divertente per la gran parte dei bambini. Ma ho notato che alcuni non riuscivano ugualmente a farsi trascinare e liberarsi; erano come irrigiditi, tenevano le facce serie, probabilmente avevano paura di essere giudicati dai compagni. Forse non sono abituati a potersi esprimere liberamente.
Di sicuro non ho terminato il programma di ascolti, quindi ci saranno almeno altre due ore di Jazz!
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