domenica 22 gennaio 2012

Si può premere il tasto "pause"?

Cari miei 5 lettori, questa settimana ne sono successe di cose da raccontare:
- abbiamo finalmente fatto il II Convegno di storia antica (vd. Comitato scientifico al lavoro)
- abbiamo avuto un po' di rissa verbale alla riunione di interclasse 
- ho corretto circa un centinaio di compiti tra ricerche di storia, verifiche di grammatica e racconti di fantascienza.
Vi scrivo però questo post per avvisarvi che per un po' dovrete fare a meno di ricevere mie notizie per esteso perché fino a fine mese sarò nel delirio. Vi ho descritto il dicembre scolastico, ma gennaio non è da meno! La chiusura del quadrimestre stressa tutti, anche me e anche se ho già parecchi voti. Il fatto è che ce la mettiamo sempre come dead line antro la quale arrivare a un determinato punto: devo arrivare qui con il programma, loro devono aver imparato a fare questo e quest'altro e via dicendo. Io voglio finire il diario, fare il passivo, verificare le popolazioni italiche, fare il disco cromatico di Itten, ascoltare lo Spirituals e continuare con Power Point... per dirla in scolastichese. Per non parlare del fatto che dobbiamo cominciare a progettare la recita (anche se dei fondi per il progetto teatro non si hanno notizie).
Si aggiunge al normale delirio di fine quadrimestre il fatto che ho preso da tempo un impegno con l'Università per un lavoro che devo fare in gran parte entro la fine del mese (se possono, le scadenze coincidono sempre!) quindi ogni momento libero dalle faccende scolastiche annesse e connesse dovrò dedicarlo (indovinate un po'?) a correggere roba per l'Università. Così, tanto per cambiare...
A presto!
Vi riscrivo quando ritorno in superficie... e adesso un bel respiro e hfffffff comincia l'apnea!

venerdì 20 gennaio 2012

domenica 15 gennaio 2012

Due ore di Jazz

Prima di tutto devo ringraziare la maestra F., mia collega, che venerdì mattina, dopo aver letto il blog, è arrivata in classe alle 10 curiosa ed entusiasta per la lezione di Jazz! Grazie F.! Se non ci fossi tu avrei già chiuso il blog e il mio lavoro quotidiano sarebbe mille volte più duro!
F. è la maestra di sostegno, in servizio in classe nostra per la presenza di un bambino ipoacusico, quindi averla in classe nella lezione di musica è veramente importante.
Comincio la lezione con un po' di teoria e di storia del Jazz, che ho studiato dal libro "La musica a piccoli passi" (che trovo proprio ben fatto). Decido di aprire l'ascolto con un colpo di teatro: spiego che le prime jazz-band erano chiamate a suonare ai matrimoni e ai funerali e chiedo dome dovrebbe essere, secondo loro, la musica adatta ad accompagnare un funerale. Mi rispondono lenta, triste, suonata piano. 
- Molto bene, adesso vi faccio sentire una musica Jazz da funerale (link in arrivo)
Stupore sui loro volti: ma questa sembra una musica allegra, ma questi qui sono contenti che la persona è morta! Faccio una piccola spiegazione riguardo ai riti funebri nelle diverse culture: in alcune culture il funerale è una grande festa per salutare il caro defunto. Un bambino nota che "morire" si dice anche "passare a miglior vita". 
Proseguiamo con la storia del Jazz e con l'ascolto. Prima li invito ad ascoltare il ritmo, poi a provare a tamburellarlo con le dita sul banco, poi a prendere una matita e battere... poi cominciamo ad alternare i gesti: batti le mani e mani sul banco, e avanti così con quello che la fantasia suggerisce, schiocca le dita, batti la matita sul ferro delle gambe del banco ecc.. Con Benny Goodman cominciamo a fare air band, una bancata fa la batteria, una le trombe e una clarinetti e sassofoni, poi invertiamo i ruoli.
Quando arriviamo a Glen Miller oramai la classe è ben scaldata ed è entrata nel ritmo: con "In the mood" e "Pennsilvania 6-5000" possiamo fare un nuovo gioco. Io e F. battiamo il ritmo e suoniamo con le matite in giro per la classe e poi facciamo alzare uno ad uno i bambini, che a loro volta possono suonare o ballare, fino a formare una big-band itinerante di 26 elementi!

Come potete immaginare l'attività è stata molto coinvolgente e divertente per la gran parte dei bambini. Ma ho notato che alcuni non riuscivano ugualmente a farsi trascinare e liberarsi; erano come irrigiditi, tenevano le facce serie, probabilmente avevano paura di essere giudicati dai compagni. Forse non sono abituati a potersi esprimere liberamente.
Di sicuro non ho terminato il programma di ascolti, quindi ci saranno almeno altre due ore di Jazz!

giovedì 12 gennaio 2012

A tutto jazz!

Domani ci divertiamo: due ore di musica, due ore di jazz! Poi vi racconto...
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