sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale!


Sul mio albero quest'anno c'è un pezzo di scuola. Martedì, mentre eravamo in aula magna a preparare i fondali per la recita, sono arrivati degli operai e, senza avvisare nessuno e senza isolare la zona, hanno fatto cadere un soffitto pericolante, che aspettavamo che cadesse da almeno un anno. I miei bambini entravano e uscivano dall'aula per prendere e portare materiali. Quando il soffitto è crollato io ero dentro l'aula e ho sentito un boato. Sapevo di avere tre dei miei bambini in corridoio. Ho aperto la porta per vedere che cosa stava succedendo e li ho visti, nei loro grembiulini blu, avvolti in nuvole di polvere bianca alte fino al soffitto. Stavano per raggiungere la porta. Un'immagine che non dimenticherò mai. Noi maestre chiamiamo i bambini delle nostre classi "i nostri bambini". Martedì ho capito veramente il senso di questo modo di parlare: la preoccupazione che ho provato per loro non era solo dovere professionale. Sono entrati in aula e siamo rimasti dentro una mezz'ora per aspettare che la polvere si posasse. Quando l'area è diventata praticabile siamo usciti dall'aula e siamo andati a lavarci ben bene il viso, il naso e la bocca. Ho consigliato di fare una bella doccia a casa. Sono caduti giù dall'impalcatura dei pezzetti di soffitto come quello che vedete nella foto, per fortuna nessuno ha colpito i miei bambini. 

Ne ho raccolto uno e l'ho portato a casa. Ieri, primo giorno di vacanza, l'ho fissato con un filo di rame dorato e ne ho fatto il primo gingillo del mio albero di Natale.
Questo è l'augurio che faccio a me e a voi: che possiamo avere sempre il coraggio e la voglia di raccogliere le macerie e di ricominciare facendo qualche cosa di bello.
Ai miei bambini, alle loro famiglie, unite e divise, alle colleghe stanche che oggi e domani avranno ancora la forza e il sorriso di preparare fantastici pranzi e cene per le loro famiglie, a chi è scappato dalla scuola, a chi studia per scappare e a chi studia per entrarci, a chi ci resta perché non ha alternative, a chi ci resta perché crede che insegnare sia il lavoro più bello del mondo, alla mia famiglia, alle mie 4 affezionate lettrici, a tutti voi
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

lunedì 19 dicembre 2011

Giorno X, best of the week

Oggi decido che il blog non avrà più cadenza giornaliera ma settimanale.
Le ragioni sono queste:
1. Non c'è nessuno che lo legga ogni giorno
2. Certe giornate sono così stancanti che avere l'impegno di scrivere un post diventava una tortura
3. Con più tempo a disposizione posso scrivere cose più articolate e spero quindi più interessanti.
Quindi la nuova formula è: un post a settimana ma in un giorno a sorpresa.

martedì 13 dicembre 2011

Sessantacinquesimo giorno, una grotta in 3D

Prepariamo gli sfondi per la recita. Ci serve una grotta, quindi sono giorni che nei momenti liberi accartocciamo giornali, facciamo palle (pietre) e le attacchiamo con lo scotch su un pannello... Così:


 Poi proviamo a ricoprire con carta roccia per vedere l'effetto... aggiungiamo massi di giornali e riproviamo...

Abbiamo anche bisogno di un caminetto, ma per ora è solo in 2D.

lunedì 12 dicembre 2011

Sessantaquattresimo giorno, menu del giorno


È minestra di fagioli. Secondo voi i bambini l'hanno mangiata?
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venerdì 9 dicembre 2011

Sessantatreesimo giorno, limiti dell'educazione civica

Riusciremo ad ottenere una scuola più pulita o dovremo spiegare ai bambini, che con tanta cura hanno decorato le aule e i bagni, che il mondo incivile degli adulti nel quale vivono non collabora con i nostri entusiastici progetti di riqualificazione degli spazi pubblici?

mercoledì 7 dicembre 2011

Sessantaduesimo giorno, un pezzo di dito

Ho preparato la verifica di storia che faranno oggi alle 12. Per la prima volta ho fatto una verifica a risposta multipla, con solo due domande aperte alla fine. Tre possibilità di scelta, quasi sempre sensate, non me la sono sentita di mettere troppe assurdità perché ho un enorme rispetto della loro intelligenza. 
Ho messo solo un piccolo scherzo nella domanda "Che cosa è la falange?", una delle possibilità è "un pezzo di dito". Sono sicura che molti ne rideranno. Spero che nessuno la segni!

martedì 6 dicembre 2011

L'arte dei pacchetti

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Sessantunesimo giorno, una questione di packaging

Oggi ho deciso di usare un po' di tempo per insegnare una cosa indispensabile nella vita: incartare un regalo in un bel pacchetto. Ci servono dei pacchetti per le scenografie della recita, quindi avevo due alternative: o passare il pomeriggio a fare pacchetti da sola o insegnare a 25 bambini come fare bei pacchetti e poi metterli al lavoro. Convinta che tutto si possa insegnare e che molto si debba insegnare, ho deciso di metterli al lavoro.
Ho annunciato: "Adesso lezione di pacchetti!" Silenzio di tomba, non ho dovuto interrompere neppure per un attimo la spiegazione perché erano tutti attentissimi. Spiegazione super-scientifica e meticolosa: occorre avere 3 pezzetti di scotch, forbici, carta da regalo in quantità precisa (né troppa né poca). Ho spiegato come prendere le misure della carta necessaria, come fare il bordino ripiegato, come chiudere i lati in modo pulito e preciso e, infine, come mettere il nastro e arricciarlo.
Quando ho alzato il pacchetto finito ho ricevuto un applauso che neanche al concerto di Capodanno!
Subito dopo, a coppie, si sono cimentati nell'impresa, dopo alcune difficoltà, con evidente soddisfazione.

lunedì 5 dicembre 2011

venerdì 2 dicembre 2011

Cinquantanovesimo giorno, un dossier che neanche Wikileaks

Al riposo una bambina mi presenta il suo dossier sulla nostra scuola. Una decina di pagine con fotografie a colori con tutto lo schifo più schifo nel quale viviamo: le porte scrostate, i gabinetti sporchi, i banchi rotti, le immondizie in cortile, fazzolettini sporchi di sangue, lavandini rotti, le cataste di banchi e sedie rotte... Le foto hanno un circoletto a penna rossa sui particolari incriminati e un sobrio commento a lato. Hanno partecipato al dossier cinque alunni della classe. 
Sono al contempo contenta e imbarazzata. Contenta perché il discorso fatto a inizio anno sul dovere che abbiamo di tenere bene la nostra scuola e di fare il possibile per migliorarla ha dato, evidentemente, i suoi frutti: da soli hanno organizzato un'inchiesta documentata di denuncia. Contenta perché la promotrice entusiasta e combattiva di tutta l'iniziativa è una bambina della quale mi preoccupava molto l'atteggiamento cupo; che sia riuscita a incanalare la sua predisposizione a vedere il brutto delle cose a scopi costruttivi mi fa veramente molto piacere. Se anche non si arriverà a nessun risultato, di sicuro questa esperienza avrà fatto un gran bene a lei e alle sue amiche: è stata una grande occasione di crescita e maturazione.
Ma sono anche imbarazzata: ho acceso una miccia e adesso la bomba scoppia. Le bambine vogliono portare il dossier al Preside. Vi immaginate... già io e la collega siamo le rivoluzionarie della scuola, quelle che in collegio docenti tirano fuori l'argomento delle pulizie, della sicurezza, della necessità di chiamare i supplenti, quelle che citano leggi e che protestano, vi immaginate se dalla nostra classe arrivasse anche un dossier di questo tipo. Come minimo ci becchiamo una strigliata e la solita risposta "Ma io le so queste cose, ma credete che non le sappia? Ma non ci sono soldi, come ve lo devo dire?!". I risultati dell'operazione sarebbero tutti negativi, per noi e per le bambine, che otterrebbero la loro prima sonora stroncata al loro primo sincero tentativo di occuparsi della cosa pubblica (abbiamo fatto la democrazia in storia!).
Alle 4 entra a parlarmi la mamma dell'organizzatrice del dossier. Spiego che condivido e apprezzo, e che io e la collega siamo da anni impegnate in questa direzione, purtroppo con scarsissimi risultati. Mentre le parlo mi viene in mente un'idea: coinvolgere i genitori del Consiglio d'Istituto. 
Per prendersi cura della cosa pubblica occorre essere uniti e partecipare tutti.

giovedì 1 dicembre 2011

Colori di dicembre

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Cinquantottesimo giorno: primo dicembre.

Anche quest'anno è arrivato dicembre. Proverò a illustrarvi che cosa vuol dire questo in una scuola elementare.
- Colleghe in cortile che ritagliano stelline su cartoncini gialli
- Colleghe che litigano in riunione per accaparrarsi l'uso dell'aula magna
- Corridoi nei quali risuonano canti natalizi in italiano e in inglese
- Sfondi cartonati dipinti con caminetti accesi o montagne innevate
- Classi che vanno a caccia di banchi orfani da portare in aula magna a scopo scenografia
- Colleghe che stabiliscono sfondi e musiche per recite
- Genitori che si organizzano per preparare rinfreschi
- Colleghe che improvvisano una danza per "Jingle Bells rock" in corridoio (se volete farvi un karaoke casalingo cliccate qui)
- Io che (ri)lavo le finestre e attacco fiocchi di neve argentati per fare una sorpresa ai bambini
- Io che mi schizzo il viso con la tempera rossa e mi riduco le mani multicolor
- Io che resto in classe una mezz'ora in più a cercare di mettere in ordine il disastro che abbiamo fatto

E' ufficiale: anche quest'anno arriverà il Natale... i folletti sono già al lavoro!