giovedì 14 giugno 2012

Che cosa facciamo quando la scuola è finita

La gente pensa che l'ultimo giorno di scuola sia l'ultimo giorno di lavoro anche per gli insegnanti. La gente pensa che 5 minuti dopo la campanella gli insegnanti siano tutti ad intasare strade e autostrade e ad accaparrarsi brandine e case vacanza. Non è così: si lavora fino a fine giugno, quest'anno fino al 29.
Certo, si lavora meno.
Lunedì abbiamo compilato le pagelle, martedì abbiamo compilato i documenti di passaggio alla scuola media, mercoledì abbiamo compilato le certificazioni delle competenze, intanto abbiamo copiato le stesse cose sui registri (alcune informazioni vengono inspiegabilmente copiate tre volte). Naturalmente non esiste compilare al computer e poi stampare, ma tutto viene compilato a mano. Poi sono arrivati i bidelli a far pressioni perché liberassimo completamente le aule, che vanno pulite a fondo. Quindi abbiamo cominciato a fare scatoloni e repulisti in vista del trasloco interno (il prossimo anno con la prima saremo due piani più in basso). Oggi giorno libero, domani pomeriggio collegio docenti. E poi ancora riunioni e gruppi e commissioni e burocrazia e traslochi, fino al collegio docenti del 29 giugno.

Ieri mi sono trovata di nuovo sola in classe a fare ordine, come all'inizio dell'anno con i miei concerti brandeburghesi, la scuola semi-deserta. 
Vorrei raccontarvi che ho la stessa spinta e lo stesso entusiasmo di quando ho cominciato la mia "rivoluzione delle matite", ma non è così. Ho una profonda, incolmabile stanchezza. Osservo le mie piccole vittorie: tutti i gabinetti hanno lo scopino comprato dalla scuola, e mi sembra un nulla rispetto a quanto c'è ancora da fare.
Mi sembra di aver speso per questo mio lavoro gran parte delle energie di cui disponevo e di esserne ora rimasta priva. 

Uno degli ultimi giorni di scuola i bambini mi hanno chiesto se potevano pulire la classe, naturalmente ho detto di sì. E' stato bello osservarli mentre, pieni di forza e allegria, pulivano con cura quei vetri, quei pavimenti e quei banchi che noi avevamo pulito a settembre. Avevano gli occhi luccicanti di entusiasmo "Maestra, è bellissimo mettere in ordine la classe!". Un bambino stava giocando in corridoio a "Trivial School", il gioco che abbiamo inventato con le domande dei programmi di quest'anno delle varie discipline, è entrato in classe e stupito ha esclamato: "Hei, ma qui si mette in ordine senza dirmi niente!" e si è gettato anche lui nelle operazioni.
Ho speso tutte le mie energie, ma forse qualcuno ha saputo metterle a frutto.

Nessun commento:

Posta un commento