domenica 3 giugno 2012

Invalsi - epilogo

Dopo quanto raccontato in Prove Invalsi, la logica e lo stomaco vi voglio dire come sono andate a finire le cose.
E' arrivata una circolare dove ci comunicavano la data entro la quale consegnare in segreteria la tabulazione delle prove. Come al solito non ci è stato detto in che orario correggerle. Io e la collega di sostegno abbiamo usato il pomeriggio della programmazione e in due ore e mezza abbiamo tabulato le prove di italiano, altre colleghe si sono fermante quattro o cinque ore per tabulare le prove di matematica e i questionari degli alunni. Avevo un sacco di buoni propositi: analizzare i dati, commentare in classe con i bambini le domande e le loro risposte, ragionare sulle cause dei loro errori, ma sono uscita così professionalmente disgustata da questa esperienza che non ho più voglia di far nulla. Prima mi tolgo di mezzo questi test e meglio sto.

Lo scorso fine settimana sono stata ad un interessantissimo corso di aggiornamento, nel quale si è parlato anche di Invalsi in termini pacati e scientifici. Ne ho parlato anche con una mia collega e amica, della quale mi fido assolutamente, che mi ha detto che lei in principio era contraria, ma poi lavorandoci su, all'interno della commissione che la sua scuola ha istituito per l'analisi dei risultati dei test, si è ricreduta. Lei pensa che i test siano costruiti in modo scientifico e secondo le più aggiornate teorie della linguistica, che siano una fedele fotografia del rendimento dei bambini in una materia e che possano essere da stimolo per i colleghi per lavorare con una nuova impostazione, meno mnemonica e più improntata alla logica e al ragionamento. Io e lei già lavoravamo nella direzione di una didattica, diciamo così "più moderna", ed eravamo concordi nel dire che non è l'Invalsi a convincerci della validità di un metodo che pone in primo piano il ragionamento rispetto alla memoria, come eravamo concordi nel dire che non basterà l'Invalsi a far cambiare metodo ad alcuni colleghi. Ma io non possono non provare un profondo fastidio verso questi test.
Alcuni motivi di questo fastidio ve li ho già illustrati, voglio solo ancora farvi vedere questo:
E' la foto di una pagina del questionario alunno. La domanda indaga sulle motivazioni allo studio... vi sembra che manchi qualche cosa? Sì, mancano le risposte più sensate come: "Studio perché mi interessa", "Studio perché sono curioso di sapere cose nuove", "Studio per me stesso".
Un'idea di scuola così per me non ha senso...

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