Correggiamo assieme i compiti che ho dato per casa: bisognava continuare da soli una storia di Rodari. Oggi porto il finale originale della storia. Leggono le loro proposte, molte delle quali davvero divertenti e originali. Poi leggo il finale originale e chiedo: "Preferite le vostre storie o la storia originale?" e mi rispondono in coro "Le nooooostre!" Riusciamo ad individuare che questo accade perché pensano di aver avuto idee più originali.
Mi sento ispirata e apro una piccola parentesi sulla fantasia. Spiego che la fantasia è un piccolo animaletto che vive in ciascuno di noi, se non lo nutriamo e non gli prestiamo ascolto diventa sempre più debole, così debole che non riusciamo a sentire la sua voce. La nostra mente allora non può fare altro che viaggiare su binari già segnati e raccontare storie già raccontate, fare disegni già visti. Se invece cominciamo a nutrire il nostro animaletto con cose che ci sorprendono, libri, film, viaggi, musei, persone, allora lui prenderà sempre più forza e riusciremo a sentire la sua voce. Spiego che per nutrire la fantasia dobbiamo provare a vedere le cose da un altro punto di vista, a rovesciare concetti che sono dati per scontati, per permettere alla nostra testa di costruire nuovi binari sui quali viaggiare.
Si passa all'esercizio di scrittura: devono dividere un foglio in 8 parti uguali e inventare una storia da rappresentare in 8 vignette (solo disegni, vietate le parole!). Quando hanno finito, sul retro del foglio devono raccontare la stessa storia solo con le parole.
Caterina ha raccontato la storia di un cane che porta a spasso il suo padrone.
Forse il discorso sulla fantasia ha dato nutrimento a qualche bestiolina.
Nessun commento:
Posta un commento