lunedì 31 ottobre 2011

Ricetta del dettato con i punti, ovvero come far diventare gioco un esercizio di ortografia

IL DETTATO CON I PUNTI

Il dettato con i punti è un esercizio che ha i seguenti scopi:
- allenare l'ascolto e la concentrazione 
- riconoscere i suoni e tradurli nei corretti segni grafici 
- avere l'occasione di sentire e trascrivere un'ampia quantità di vocaboli 
- riscrivere più volte parole complesse 
- allenarsi al riconoscimento dei propri errori e all'autocorrezione 

Essendo un esercizio che riguarda la fonetica e l'ortografia, l'unico criterio per scegliere il testo da dettare è che si tratti di un testo interessante dal punto di vista del suono delle parole, per questo vanno benissimo le filastrocche, le poesie o i brani estratti da libri di letteratura (di solito molto attenti al ritmo della prosa). Io uso spesso gli incipit di grandi classici di letteratura per ragazzi. Naturalmente è possibile dettare qualsiasi testo, anche un qualunque articolo di giornale. Il suggerimento è comunque quello di non scegliere brani banali e poco stimolanti per il bambino.

Il dettato con i punti è strutturato come un gioco e quindi ha delle regole precise, che non possono essere modificate di volta in volta.

Per prima cosa occorre distinguere il tempo del gioco dal tempo al di fuori del gioco, per questo motivo c'è una formula per cominciare il gioco e una per chiuderlo. In classe di solito uso "Silenzio uno, silenzio due, silenzio tre" per cominciare e "Sospiro di sollievo" per terminare.

Regole:

Il testo viene letto tre volte dall'adulto e una volta dal bambino: l'adulto fa una prima lettura seguendo il senso del testo, in modo tale che il bambino possa conoscerne il contenuto prima della dettatura; la seconda lettura è la vera e propria dettatura, si detta articolando molto bene le singole parole e aspettando che il bambino abbia terminato di scrivere prima di passare alla parte successiva, si dettano anche la punteggiatura e gli eventuali "a capo" per i testi poetici; la terza lettura è la lettura di controllo, viene quindi fatta una lettura normale a senso ma con l'esplicitazione dei segni di punteggiatura. Dopo la terza lettura viene lasciato il tempo al bambino di rileggere silenziosamente da solo il proprio testo per verificare eventuali errori. 

Durante il gioco non si può fare nessun rumore inutile, alzarsi, alzare la mano, ripetere l'ultima parola del dettato o chiedere di ripetere, pena la perdita di un punto nel punteggio totale del dettato. 

Il gioco finisce alla fine della rilettura autonoma da parte del bambino e quando l'adulto dice una formula di conclusione, come ad es. "Sospiro di sollievo". 

Quando i bambini diventano sempre più bravi si possono aggiungere delle difficoltà: fare meno letture, dettare più velocemente, dettare testi più lunghi e difficili, dettare un testo all'inverso, fare un dettato di parole senza senso (in modo che possano concentrarsi solo su come trasporre i suoni in forma scritta) e qualsiasi cosa vi suggerisca la fantasia. L'importante è avere sempre un testo scritto di riferimento, che possa far fede in caso di controversia! Un'altra cosa importante: non trascurate mai la pronuncia mangiando le parole o accorciando e attaccando parole staccate: ricordatevi che è un esercizio e non una verifica, quindi lo scopo è imparare e non verificare quanto già sanno o non sanno. 

Correzioni e assegnazione dei punti

- L'adulto corregge il testo esclusivamente sottolineando per intero ciascuna parola sbagliata (e non solo il punto dove si trova l'errore, ad esempio in corrispondenza di una doppia mancante). 
- Il bambino riscrive le parole segnalate dall'adulto in basso o a lato del testo, cercando da solo la forma corretta. 
- Punteggio: il punteggio parte da 10, viene tolto un punto per ogni errore ortografico, tranne per gli errori su nomi propri stranieri che il bambino non ha mai visto scritti (es. Shakespeare, Beethoven...!), viene tolto un punto per ogni infrazione delle "regole del dettato con i punti" (domandare, interrompere ecc.) 

E' importante che l'adulto non suggerisca né durante il dettato né mentre corregge quale è la forma corretta, che deve essere trovata dal bambino. Solo dopo l'auto correzione del bambino, se ancora presente l'errore, l'adulto scrive la forma corretta e la fa ricopiare al bambino.

Ricordatevi di gratificare qualsiasi progresso del bambino, sottolineando nel vostro commento quanto è migliorato e quanto è stato bravo. Il bambino che "sta al gioco" è tre volte bravo: perché ha fatto sia un esercizio di attenzione (non si è alzato, non ha interrotto, non ha fatto domande, non ha chiesto di ripetere...), sia un esercizio di ascolto, sia un esercizio di ortografia. 
Bravo, bravo, bravo!

    4 commenti:

    1. Giusta osservazione! Mi sono dimenticata di dire che per chi fa moltissimi errori uso la tecnica di assegnare i punti dopo l'auto-correzione. Puntualizzazione necessaria, soprattutto per chi ha disturbi specifici dell'apprendimento. Grazie per la domanda.

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